La tanto millantata crisi non arriverà, almeno fino al nuovo anno, perché occorrono attributi di cui Salvini è deficitario. Forse un rimpasto, forse…Ma un tale, dopo le europee, non aveva detto che si andava avanti senza cambio di poltrone?

Tutti, immagino, abbiamo visto o letto della pantomima andata in scena ieri al Senato; non so, invece, quanti di voi abbiano seguito la maratona, sulle tv prezzolate, del comizio del ministro Salvini a Sabaudia.

Perché, don Matteo, minaccia la crisi, ma non la mette in pratica?

Io l’ho fatto. E la performance artistica di Salvini è stata, se fosse possibile, ancora peggiore di quella del Senato. Dopo 14 mesi di governo “qualcosa si è rotto” ha tuonato dal palco. Si, don Matteo, i miei cabbasisi per dirla con Camilleri. Cabbasisi che il leader della Lega nord, per inciso, non ha, fino a prova contraria. Quale sia la prova è facile a dirsi: aprire la crisi di governo. Perché, don Matteo, la minaccia, ma non la mette in pratica? Per una serie di motivi: il più importante è che il Quirinale, visto il periodo di ferie e la finanziaria da approvare al rientro, non permetterebbe votazioni anticipate, ma darebbe vita ad un governo tecnico che dati i numeri in Parlamento, gli unici che contano, e il richiamo alla “responsabilità”, o alle poltrone, delle opposizioni, vedrebbe la Lega nord in minoranza ed incapace di opporsi a misure governative sicuramente non in linea con la politica leghista.

Con un governo tecnico causato dalla Lega nord, Salvini avrebbe d’un sol colpo perso la poltrona e la possibilità di fare comizi a destra e a manca per reclutare accoliti.

Non ci sarebbe deficit, come chiede la Lega nord, non ci sarebbe spacca-italia, come chiede la Lega nord, non ci sarebbe flat tax, come chiede la Lega nord. Insomma un bel niente di niente. E se vi sembra poco aggiungo altro: con un governo tecnico causato dalla Lega nord, Salvini avrebbe d’un sol colpo perso la poltrona e la possibilità di fare comizi a destra e a manca per reclutare accoliti. Cosa andrebbe a dire in giro? Che il governo tecnico è illegittimo? Ma gli risponderebbero che l’ha voluto lui aprendo la crisi. Lui era al governo, aveva distrutto politicamente quegli sprovveduti dei 5 stelle, avrebbe potuto fare un rimpasto e cacciare Toninelli, Costa, Trenta e Tria…gli sprovveduti glielo avrebbero concesso, come, ahi loro e ahi noi, gli hanno concesso perfino l’immunità parlamentare. Invece ha rotto il giocattolo. I sondaggi sarebbero impietosi nei suoi confronti…addio sogni di gloria.

L’ultimo con questo stesso nome, infatti, che ha dichiarato di non ambire a poltrone e di voler continuare a “lavorare”, si è ritrovato ad aver fregato, “a sua insaputa”, la poltrona di premier a Letta, un referendum fallito sulle spalle ed una promessa di ritiro dalla politica mai mantenuta.

Oppure teme il cosiddetto effetto “Matteo”. L’ultimo con questo stesso nome, infatti, che ha dichiarato di non ambire a poltrone e di voler continuare a “lavorare”, si è ritrovato ad aver fregato, “a sua insaputa”, la poltrona di premier a Letta, un referendum fallito sulle spalle ed una promessa di ritiro dalla politica mai mantenuta: si chiama Renzi, il Matteo in questione, e dobbiamo a lui, per tramite di Gentiloni, il papocchio dello spacca-italia. Anche Salvini, come a suo tempo Renzi, in pullman prima e in aereo poi, va blaterando, tra un lido e un acqua scooter, di voler solo lavorare per gli italiani (i suoi), di non voler un rimpasto, salvo poi chiederlo a Mattarella, di trovarsi a meraviglia con Di Maio, salvo poi screditare ed attaccare lui e i 5 stelle h24, eccetera… Tuttavia se Mattarella impazzisse e sciogliesse le camere, se Salvini alle elezioni ricevesse un ampio credito e potesse governare da solo, siamo sicuri che sarebbe pronto a farlo? O meglio, Salvini vuole davvero assumersi la responsabilità di governare? La sua politica, strafottente, antieuropeista e sovranista, avrebbe come immediata ed inevitabile conseguenza il rialzo del famigerato spread che, soltanto con le ultime scaramucce, è già salito a 214; l’isolamento dell’Italia in Europa, con la quale volenti o nolenti dobbiamo pur sempre fare i conti per portare acqua al nostro mulino; ma Salvini è la persona meno adatta per far questo e ritorsioni sociali, politiche ed economiche sarebbero sua esclusiva responsabilità. Così come un cambio nella politica leghista, per evitare le ritorsioni di cui sopra, farebbe scadere la figura del “capitone” agli occhi dei suoi militanti. In alternativa, uno spostamento dell’Italia sotto l’influenza russa confermerebbe, poveri loro, i fatti del Metropol…Insomma siamo davvero sicuri che il nostro don Matteo smani dalla voglia di andare a Palazzo Chigi?

Manovra, autonomia e flat tax saranno banchi di prova importanti e magari su questi temi potrebbero crearsi nuove maggioranze in Parlamento…sarebbe auspicabile.

Al momento ne dubito, così come sono altrettanto certo che questo pseudo-governo durerà; si farà la manovra, si farà la Tav, l’autonomia, e la flat tax. Bisognerà capire come, dato che se la Tav è, ormai, una certezza, del resto non è dato sapere. Così come non si sa che fine abbiano fatto i 5 stelle e le opposizioni di sinistra. Manovra, autonomia e flat tax saranno banchi di prova importanti e magari su questi temi potrebbero crearsi nuove maggioranze in Parlamento…sarebbe auspicabile.

Di una cosa potete esser certi però: in questo periodo Salvini continuerà a rompere i cabbasisi…a chi ce li ha. Spero, però, di essere smentito.

d. A.P.

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