Salvini blocca l’ordinanza di Fontana perché vuole capire che non c’è niente da capire.
“Prima di chiudere io voglio capire”… sono le parole attribuite dai maggiori quotidiani italiani a Matteo Salvini durante il suo colloquio con Attilio Fontana. Parole che rimandano l’ordinanza di coprifuoco in Lombardia prevista da questa sera e che secondo il leader leghista va smussata per non imporre misure impopolari che farebbero infuriare i cittadini.
Che dire…Salvini si sta dimostrando un ottimo ballerino di valzer: se si chiude, lui vuole aprire, se si apre lui vuole chiudere…
Soprattutto voleva che il governo non si immischiasse negli affari regionali con decreti generalizzati e ora che è stato accontentato si lamenta del fatto che a lui “tocca portare la croce”.
E vai con la giostra elettorale. Il Capitone, ben consapevole di dover cavalcare l’onda di qualsiasi malcontento, intercetta tutti i mal di pancia degli italiani mandando a farsi benedire anche il buon senso (ammesso che sappia dove abiti). Il disegno “politico” è evidente anche per un neonato: bisogna schierarsi sempre contro per intercettare voti.
Tuttavia se a livello nazionale il discorso calza, in Lombardia è leggermente più complicato perché non si tratta di intercettare voti quanto di non perderli. Soprattutto si tratta di non “perdere” la Lombardia come già avvenuto con il Veneto dove Zaia riscuote più successo di Matteo: ergo si tratta di non perdere la leadership del partito.
Allora bisogna accontentare la base, la maggioranza che ragiona con la “panza” e non “l’élite” che, a volte, tenta di far funzionare la materia grigia.
Insomma chissenefrega se tutti i sindaci d’accordo con Fontana propendono per una chiusura! Chi prende decisioni in Lombardia? Fontana eletto democraticamente dai cittadini lombardi? Certo che no! Decide il Capitone o forse Ninuzzo…perché il dubbio che le parole di Caianiello a Report non siano fandonie di un esaltato, alla luce dei fatti diventa legittimo.
E allora ecco che per mantenere il potere e perpetrare loschi affari, il voto diventa più importante della vita, più importante dei 2 mila contagiati di ieri che nel giro di pochi giorni, senza misure restrittive, potrebbero raddoppiare se non triplicare.
E Dio non voglia che aumentino anche i morti, perché tra questi potrebbe esserci una grossa fetta dell’elettorato leghista. Allora sì che Matteo sarebbe nei guai!
d.A.P.