Ma c’è ammuina e ammunina…dipende da chi lo fa.
Il falso storico trova finalmente posto nella storia. Da Napoli a Milano, da Torino a Trieste è ammuina. Ma c’è ammuina e ammuina, dipende da chi lo fa, da chi lo racconta, ma soprattutto dall’uso che se ne vuole fare nel veicolarlo alla gente.
A Napoli, infatti, c’era la camorra in piazza; poi però insorge Milano e le cose sono due: o i camorristi hanno preso un charter oppure, più verosimilmente, la camorra non c’appizza niente.
Le frange estremiste? Certamente, magari insieme alle tifoserie violente hanno preso la palla al balzo per dare sfogo ai loro più bassi istinti. Guerriglia urbana, scontri con le forze dell’ordine, vetrine infrante un po’ in tutta Italia. Questo passa, questo fa notizia, questo spaventa la gente comune.
Una domanda: dove sono finite le persone che hanno manifestato pacificamente? Perché a piazza del Plebiscito, ad esempio, le dirette Facebook riprendevano solo la parte della folla che ululava cori da stadio e non coloro che parlando pacificamente ai megafoni pretendevano a ragione vere garanzie a fronte delle limitazioni e delle chiusure? Dove sono finiti i commercianti, i ristoratori, i lavoratori dello sport? Probabile che dove gli scontri sono stati più violenti (Milano e Torino) si siano defilati per non rischiare la pelle, lasciando spazio agli esaltati del momento, mentre nel caso di Napoli…beh è ovvio, abbiamo una reputazione da difendere!
Questa una prima lettura della faccenda, ma ce n’è una seconda: tra le frange estremiste una distinzione è d’obbligo. Nelle loro fila c’è chi fa la pecora seguendo il gregge e chi invece il gregge lo guida con due disegni ben precisi, ma opposti tra loro: anarchia e regime. Il triste record politico raggiunto da questo governo nell’affrontare la pandemia è stato quello di unire i fronti opposti (anarchici ed estremisti) nell’intento di rovesciarlo. Il fine giustifica i mezzi e quale occasione più ghiotta dell’emergenza sociale per dimostrare l’assunto? Il governo non sa darvi soluzioni, il governo è inerme di fronte ai vostri bisogni, il governo vi sta derubando, il governo non riesce ad arginare la violenza e a proteggervi. È il messaggio che “qualcuno” ha deciso di veicolare attraverso gli ultimi eventi, “qualcuno” che ha l’ardire di chiedere elezioni anticipate in un momento così delicato. Con i contagi alle stelle dovremmo recarci ai seggi elettorali per cambiare timoniere, magari scegliendone uno che dall’agosto 2019 se ne va in giro per le città italiane ad elencare problemi e a non proporre soluzioni.
Poi ci sarebbero i negazionisti, ma quelli, per fortuna, agli occhi delle persone ragionevoli sono smentiti dalla realtà!
In tutto questo bailamme una sola cosa è certa: la sofferenza della società civile è ai massimi livelli ed è dovere di chi guida il paese mettere in atto misure concrete e tangibili a garanzia della tenuta sociale. Non è un nuovo esecutivo ciò di cui abbiamo bisogno, bensì che esso si affranchi dai velati ricatti centrifughi che costantemente subisce da soggetti terzi (Regioni, Confindustria, Finanza) e che lo allontanano anni luce dalla realtà quotidiana. La società civile è in confusione perché, al momento, lo è altrettanto chi la guida! La gente nelle piazze, infatti, non protesta per un cambio della guardia, quanto per un barlume di certezza.
d.A.P.