Per pudore la De Micheli lo fa annunciare al suo sottosegretario.
Ci saranno anche il treno Liguria-Alpi, il raddoppio della Genova-Ventimiglia e l’ampliamento della diga foranea del porto di Genova. Dove? Ma signori miei, che domande: nelle opere inserite dal governo nel Recovery Fund! E dove sennò?
Di fronte a 209 miliardi concessi in larga parte per ripianare il divario nord Sud il governo dei terroni da cortile, al soldo del padrone, non poteva scegliere destinazione migliore. Altri 7 miliardi di euro; prego favorite!
Sono opere fondamentali per l’economia e la mobilità della Liguria, ma certo! Opere in grado di cambiare volto al sistema trasportistico e di dare un impulso fondamentale al comparto industriale, ovvio!
Potevamo aspettarci altro dalla De Micheli? Un po’ di pudore, quello sì lo ha avuto nel far comunicare l’ennesimo furto al suo sottosegretario, il milanese Roberto Traversi. Ma la sostanza non cambia! La De Micheli resta la ministra contro il Mezzogiorno, degna collega dei suoi compari!
Mi direte, come farebbe il sottosegretario, che sono opere da anni inserite nei piani infrastrutturali nazionali. Verissimo, infatti tali piani NAZIONALI, non solo non hanno mai oltrepassato Bologna, ma seguono da tempo immemore una precisa tradizione di allocazione dei fondi, siano essi ordinari o straordinari. Dare a chi già ha, togliere a chi ancora non ha.
5,2 miliardi di euro per arrivare sulle Alpi da Genova e non un euro per il ponte sullo stretto di Messina; oltre un miliardo per il porto di Genova e non un centesimo per l’alta velocità a Sud; 326 milioni (e ne arriveranno altri per la revisione e l’ampliamento del progetto) per il raddoppio della Genova-Ventimiglia e zero euro per il raddoppio dei 27,7 Km della ferrovia adriatica che giace lì immobile da 157 anni, osservata speciale dall’uccello fratino che ha il sonno leggero!
Signori vogliamo parlare dell’Italia? Parlatene voi; solo a sentirla nominare mi viene la nausea … e sono fermamente convinto ne soffra anche l’uccello fratino.
d.A.P.