Disabili e donne violentate meridionali, non hanno voce presso il governo dei migliori.

Avremmo potuto gridare al miracolo, invece denunciamo l’ennesima ingiustizia ai nostri danni. La legge di bilancio 2021 ai commi 797-804 prevede un bonus a tempo illimitato per assumere assistenti sociali fino a raggiungere la proporzione di uno ogni 5 mila abitanti, quanto cioè previsto dal LEP di riferimento. La norma reca il titolo «Potenziamento dei servizi sociali», ma il trucco è tra le righe perché il bonus per arrivare al rapporto 1/5.000 scatta solo se già si è raggiunto il rapporto 1/6.500.

In soldoni, si potenzia l’esistente e non si adegua l’inesistente. Lo spiega bene Marco Esposito sulle pagine de Il Mattino (25 e 26 febbraio) riportando l’esempio dell’ambito territoriale di Castellammare di Stabia che comprende nove comuni e nel quale dovrebbero esserci 34 assistenti sociali (considerando i 171.000 abitanti) mentre al momento ce n’è solo uno. E l’iniquo paradosso sta nel fatto che rimarrà ancora da solo perché quell’ambito territoriale avrà diritto al bonus di potenziamento (e non di adeguamento…le parole hanno un peso) solo oltre l’assistente sociale numero 26!

Bisognerebbe, dunque, assumere un numero di assistenti sociali tale da poter rientrare nella proporzione discriminatoria. Missione ovviamente impossibile se il primo obiettivo è far quadrare i bilanci miserevoli della sanità meridionale. E allora, come scrive Esposito, “i soldi andranno a chi ha già raggiunto quota 1/6.500 e anche a chi ha già superato i Lep, come una sorta di premio alla carriera e potranno essere utilizzati per ulteriori assunzioni, senza problemi di bilancio perché la legge, paradossalmente, al comma 801 prevede la «deroga ai vincoli di contenimento della spesa di personale» per chi ha già addetti sufficienti mentre il vincolo resta per chi dovrebbe assumere davvero”.

Verrebbe da dire “fatto il lep trovato l’inganno” se davvero, con questa ulteriore vicenda, non avessimo raggiunto l’assurdo. Assurdo, continua Esposito, che risiede nel fatto di definire “per la prima volta un Lep fissandolo a un assistente ogni 5.000 abitanti. Poi si indica un obiettivo anche più ambizioso e cioè un assistente ogni 4.000 abitanti. A sorpresa, però, c’è poi un’altra soglia, una sorta di «anti Lep», ovvero un livello che annulla l’obiettivo del Lep in quel territorio. Chi infatti è sotto la soglia di un assistente ogni 6.500 abitanti non riceve nulla e non può neppure avvalersi della deroga alle assunzioni che scatta negli altri casi”.

Resisi conto del codicillo discriminatorio, i “migliori al governo” hanno cominciato lo sterile e macabro scaricabarile. Non si contano le vesti stracciate, le dichiarazioni indignate e i dichiarati propositi a porre rimedio al maltolto in Parlamento. Voi ci credete?

Quel che è certo, tuttavia, è che dell’autore del codicillo discriminatorio non v’è traccia, così come è certo che esso rimarrà inserito nella legge di bilancio.

d.A.P.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

nove + quindici =