Cacciari a proposito del Mose parla di progetto non idoneo fin dall’inizio, eppure in Veneto si continua a votare chi ha sbagliato.
Tutti lo sapevano. Ma tant’è il Mose s’è fatto, con i soldi di tutti gli italiani e le tangenti dei pochi, soliti noti. Quelli efficienti, onesti e al di sopra di ogni sospetto.
Tutti lo sapevano, Cacciari lo scrisse nero su bianco, eppure chi voleva il MOSE ha tirato dritto per la sua strada con il placet dei governi nazionali che si sono susseguiti dal 2003 e con gli occhi chiusi di chi doveva vedere e non ha visto.
Eppure in Veneto, per Cacciari regione efficiente, che da sempre mette alla gogna coloro che sperperano risorse pubbliche, che pretende l’autonomia per gestire in proprio un residuo fiscale che non le appartiene, si continua a votare la stessa classe politica che di quello spreco, e di tanti altri in Italia, ne è la responsabile.
Non si vede, non si sente e non si parla in Veneto di queste cose, bensì si punta il dito sulle “disgrazie” altrui allo scopo di pavoneggiarsi e di indirizzare l’opinione pubblica attraverso l’utilizzo “deviato” di un mainstream da sempre al soldo del miglior offerente che coincide, poi, con il più forte.
È principalmente questa l’origine delle due leggende italiane: quella del Nord efficiente e quella del Sud corrotto che le fa da contraltare.
Ma adesso che le “lacrime napulitane” son diventate venete, ritengo doveroso ricordare a Cacciari di quando sostenne che se i Veneti avessero patito i danni causati ai meridionali dall’inefficienza e dalla corruzione dei propri politici, essi li avrebbero processati in piazza. Ebbene, finora, non si è assistito a nessun processo e men che meno ad una decisa sterzata elettorale. Piuttosto si prende atto di un costante avanzamento del consenso, direttamente proporzionale ai fenomeni di corruzione e collusione. Meditate gente, meditate.
d.A.P.