La viceministra all’economia su Il Mattino scrive che la Spesa Storica è stata cancellata. Festeggiate gente! Una nuova stella è nata nel teatro dell’assurdo governativo.

Se non fosse vero ci sarebbe da ridere. Dopo la Carfagna è la volta della vice ministra Castelli prendersi il ruolo da protagonista nel teatro dell’assurdo che un giorno sì e l’altro pure occupa le scene governative della politica meridionale.

Il 25 luglio, su Il Mattino, un articolo del giornalista Marco Esposito dimostrava, nero su bianco, come il bonus 2021 destini a Sud solo il 18% dei fondi del Ministero del Lavoro stanziati per il sociale. Ci si attendeva, in realtà, la solita piccata replica della ministra Carfagna, ma tant’è la piccola scrivana salernitana, forse perché stanca di produrre copioni per il suo teatro o molto più verosimilmente perché a digiuno dei più basilari concetti di economia, ha mandato avanti (ché a lei veniva da ridere) la Castelli, altra cima in materia, per spiegare, in 20 righi, che (udite, udite!!!) la spesa storica è stata superata.

E come esordisce la vice ministra nella sua missiva? Semplicemente non entra nel merito della norma (parole sue) perché non riguarda il suo ministero. Ma allora qual è il senso della lettera della Castelli che scrive (sempre parole sue) dopo aver letto l’articolo del 25 luglio? Se non replica ai dati riportati, di cosa parla? Ovviamente del nulla! In pieno stile carfagnano anche la Castelli auto-tesse le proprie lodi snocciolando, senza alcuna logica, milioni di euro elargiti a Mezzogiorno. Cifre che dovrebbero illuderci circa il superamento della spesa storica, ma che in realtà testimoniano l’altrettanta carfagnana incompetenza della Castelli per la quale è sufficiente che la commissione tecnica per i fabbisogni standard abbia stabilito nuovi criteri di riparto delle risorse aggiuntive stanziate con l’ultima legge di bilancio, per affermare il raggiungimento dell’equità nei comuni italiani. Peccato che tali criteri andranno a regime solo nel 2030 e che per 10 anni ancora, il nord fagociterà ciò che è del Sud.

Ricordiamo poi alla vice ministra che poco importano tali modifiche senza la definizione dei LEP che attendono da oltre dieci anni di vedere la luce. E le ricordiamo altresì che la ormai famigerata ricognizione territoriale ha già subito due rinvii: dal 30 giugno al 30 novembre, per poi fermarsi al 31 dicembre 2021. E non è escluso che possa slittare ulteriormente vista la irresistibile presa che la colla sulle poltrone dei palazzi romani esercita sui loro fondo schiena.

È questa, dunque, per la vice ministra, la strada da seguire: zero euro per gli assistenti sociali a Roma e a Palermo; zero euro a distretti popolosi come quello di Caserta e di Ercolano-Torre del Greco; zero anche a Pavia e Chioggia; appena 1,7 milioni di euro nell’intera Sicilia (5 milioni di abitanti) cioè meno della sola Torino.

Cifre che ci fanno capire come la Castelli, che fa bene a questo punto a non entrare nel merito, non sia a conoscenza del testo della legge, il quale mentre fissa il Lep a 1 assistente sociale ogni 5.000 abitanti, nello stesso comma prevede e stabilisce anche che se gli assistenti sociali sono meno di 1 ogni 6.500 abitanti, non solo non è previsto alcun incentivo a raggiungere il Lep, ma scattano anche vincoli che inibiscono le nuove assunzioni. Grazie a questa variabile (tristemente nota come dummy) in Campania, ad esempio, 31 ambiti territoriali su 52 (ben oltre la metà) che necessitano di figure assistenziali, non riceveranno il becco di un quattrino per potenziare il servizio.

Emblematico il caso di Giugliano in Campania che conta tre soli assistenti sociali su 119 mila residenti e che avrebbe diritto a riceverne, secondo il livello essenziale delle prestazioni definito dal parlamento, venti in più. Eppure, in base a quella variabile, il Comune di Giugliano può cavarsela egregiamente con tre assistenti sociali (zero in più), mentre a Sassuolo, sempre 119 mila abitanti, ma serviti da 25 assistenti sociali, arriveranno soldi per assumerne altri 6. Sassuolo batte Giugliano 31 a 3 grazie alle tasse pagate anche dai giuglianesi. E se Sassuolo ringrazia, Giugliano certamente maledice!

Intanto, qui a Sud, noi brindiamo. Non certo per il superamento della spesa storica, piuttosto per la new entry sulla scena del teatrino farsesco del governo i cui attori ancora credono di poterci prendere per il naso. Benvenuta vice ministra Castelli. A new star is born.

d.A.P.

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