Questa mattina alle 10.05 nel Duomo di Napoli, S. Gennaro ha ripetuto il miracolo della liquefazione del Suo sangue. Che si creda o no, questo è il giorno in cui il Popolo Napoletano si riunisce al cospetto del suo Santo Protettore, cosciente della grande appartenenza che a Lui lo lega. Come una de Curtisiana livella, San Gennaro non fa differenze. Il sangue si scioglie per tutti, dal più disperato, al più lieto, dal più pio al più peccatore, dal nobile al plebeo (si sarebbe detto tempo addietro). A Napoli siamo tutti Suoi figli e il grido della folla “Verranno tempi migliori”, al di là delle solite strumentalizzazioni istituzionali, è un grido di fede, un grido che esprime a tutto il mondo la certezza di un Popolo nel fatto che il presente, il passato e il futuro sono governati, per fortuna, non dagli uomini, non dalle istituzioni, ma dalla presenza dell’Avvenimento Cristiano nella storia dell’uomo, oggi come ieri, attraverso altri uomini come S. Gennaro. La dignità di un Popolo non è data dagli uomini, ma dalla coscienza che esso ha nell’essere destinato a qualcosa di più grande. Questa è la motivazione di quel grido che, per dirla con Camus, ripone la speranza nel futuro in una certezza presente.

Viva S. Gennaro!

d.A.P.

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