Le prossime elezioni in Lombardia spingono la Lega Nord sempre più ai confini dell’assurdo sui temi dell’autonomia differenziata, il Sud non starà a guardare.

di Paolo Nino Catileri

Una massima recita che “se conosci il nemico e te stesso, la tua vittoria è sicura”. (Sun Tzu, L’arte della guerra). E mai parole furono più adeguate all’attuale situazione politica italiana.

La Lega Nord da tempo ormai sta conducendo una campagna elettorale subdola per accaparrarsi di nuovo la Lombardia alle prossime regionali, incalzata dal fiato sul collo dei “concorrenti”, anche e soprattutto alla luce del risultato alle ultime politiche che preoccupa e non poco Salvini & Co.

E così le notizione si susseguono in TV e sui giornali senza soluzione di continuità: dagli stipendi al personale scolastico tarati sul costo della vita al pre-consiglio dei ministri (a proposito ma da quando esiste un pre-consiglio) dove Calderoli pre-senterà il suo disegno di legge sulla autonomia differenziata.

Insomma, con l’8% alle politiche alla Lega Nord è concesso il lusso di tenere in scacco un paese intero.

Un paese già spaccato dai trentennali favoritismi di spesa pubblica al nord e dal federalismo fiscale che li ha ridotti ulteriormente attraverso la spesa storica ed una perequazione fasulla cha concede al sud il 46.8% su 100%.

L’autonomia fa bene al paese, ce lo ripetono in tutte le salse da Bonaccini alla CGIA di Mestre, passando ovviamente per gli “economisti”; è equità, giustizia sociale e responsabilizzazione. Certo come no: la stessa equità che consegna i 3/4 della spesa pubblica italiana al centro nord; la stessa giustizia sociale che consegna asili nido a Reggio Emilia e lascia a secco Reggio Calabria; la stessa responsabilizzazione che ha reso inesistente la sanità pubblica lombarda e che favorisce l’emigrazione sanitaria. Differenze (per non parlare del resto) che verrebbero di fatto sancite e determinate per legge. Ecco perché, in realtà, si chiama differenziata, proprio perché sancisce ed amplifica le differenze anziché combatterle.     

In questo senso l’intervento del segretario del Movimento Equità Territoriale on. Piernicola Pedicini a Omnibus su LA7 ha messo i puntini sulle “i” rispetto alle questioni politiche di attualità dimostrando che il Sud conosce il suo nemico, conosce le sue armi di propaganda, ma soprattutto ha coscienza di sé ed è pronto alla battaglia.

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