E’ stata riportata su “Il Mattino” di oggi, la notizia che il Gip del tribunale di Firenze, Paola Belsito, non ha convalidato gli arresti domiciliari a tre cingalesi, indagati per ricettazione di carte di credito e documenti di identità, adducendo la seguente motivazione:”…vivono a Napoli, città ad alta densità criminale, dove i controlli di polizia non basterebbero ad evitare il concreto pericolo di evasione, vista anche l’abilità dei tre malviventi.“
Sicuramente, vostro onore, saranno molto più abili della presunta trafficante di migranti di 55 anni, alla quale ha concesso i domiciliari, perché fiorentina di Firenze, lo scorso giugno (notizia riportata da “Repubblica” dell’8 giugno); o ancora più scaltri, vostro onore, del presunto spacciatore che ha assolto nel marzo dello scorso anno perché “troppo ricco per spacciare” (notizia riportata da “Repubblica” del 24 marzo 2016).
L’avvocato dei tre cingalesi, Riccardo Ferone afferma: “Mi sono offeso come cittadino napoletano. Ho avuto la netta sensazione che anche il giudice napoletano delegato per rogatoria abbia provato lo stesso imbarazzo”.
Ma al di là di tutto resta l’amarezza per l’ennesimo sberleffo che dobbiamo subire dal Silvio Spaventa di turno: un magistrato nata a napoli il 25 luglio 1958 che odia la sua città, rinnega le sue origini, deride un intero popolo (il suo).
Mi scusi dottoressa, ma da quanto tempo manca a Napoli? Venga pure a trovarci , quando le capita, per scusarsi con la Polizia e con la Questura di Napoli che, tra le righe, lei ha infangato accusandole di starsene in spiaggia anziché controllare gli arresti domiciliari.
Di più: se a Firenze i controlli sono così efficienti, perché non si fa trasferire a Napoli con un incarico speciale e ci insegna come si fa?
Mi congedo, vostro onore, con una esclamazione del Principe de Curtis (lo conosce vero?): ” Ma mi faccia il piacere!”
d.A.P.